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18 06 2013 | Rimini | Bilancio, Pd spaccato in commissione. Adesso anche Rimini vicina a rischio commissariamento

Martedì, 18 Giugno 2013

mattoneRimini | Bilancio, Pd spaccato in commissione. Adesso anche Rimini vicina a rischio commissariamento

 

La quinta commissione consiliare manda in consiglio comunale con parere negativo il bilancio di previsione 2013 del Comune di Rimini. Cinque i voti a favore (tutti dal Pd con Samuele Zerbini e Giovanna Zoffoli, presidente e vice della commissione, Massimo Allegrini in sostituzione del capogruppo Marco Agosta, Mattia Morolli e Sara Donati), 5 i contrari (compatte le minoranze) e due astensioni, tutte in maggioranza, con Savio Galvani di Fds e Stefano Brunori di Italia dei valori. Magro bottino per la giunta Gnassi che si è in pratica trovata ‘sotto’ questa mattina in commissione con i Pd Giovanni Pironi che non ha partecipato al voto e Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) assente.

 
La prova del nove dei dissapori in maggioranza, se ce ne fosse stato bisogno, è arrivata quindi questa mattina. Non sono notizia di oggi le rivendicazioni di Galvani e Brunori (assieme a Fabio Pazzaglia di Sel) circa la gestione degli asili comunali e del loro personale in via esternalizzazione, (fatto questo non corrispondente alle linee di mandato, ha fatto notare il segretario di Rifondazione). Né lo sono le questioni sollevate da Pironi sulle nuove politiche urbanistiche del sindaco Andrea Gnassi. Né nuovo è il malumore, più in generale, di una maggioranza troppo spesso tenuta fuori e all’oscuro dalle mosse importanti della giunta e del sindaco (che, ovviamente, non ha reagito bene alla notizia della disfatta). Pesa anche la situazione difficile del Pd riminese, con una segreteria comunale vacante (avendo Federico Berlini mollato l’impegno pur non essendosi ancora dimesso) e quella provinciale più o meno, con Emma Petitti deputato impegnata a Roma.


La maggioranza però va ricompattata (pena il commissariamento, come è accaduto ieri a Santarcangelo). Un po’ di tempo c’è, fino al 27 giugno. E già domani è previsto un primo affilatissimo chiarimento  (anche se già oggi dopo la commissione il sindaco ha cercato e avuto modo di dirne due a Galvani).


Petitti seppur da Roma non manca di far sapere come la pensa. “Non possono esserci dubbi che il bilancio di previsione 2013 del Comune di Rimini risponda alle linee di mandato dell'amministrazione e alle attese della città. Con i circoli del Pd lo stiamo presentando proprio in questi giorni nei diversi quartieri per condividerlo in assemblee pubbliche con i cittadini, ricevendo positivi riscontri. Per questo è impensabile che la maggioranza venga a mancare in questo momento”. E difende la manovra di Gian Luca Brasini, ieri sotto attacco anche da parte dei sindacati. “Quello del Comune di Rimini è un bilancio che, nonostante i finanziamenti statali cancellati, non arretra sul welfare e garantisce i servizi riducendo la pressione fiscale. E non sono molti gli enti locali che hanno abbassato l'imposizione fiscale e allargato le agevolazioni in questo periodo difficile. Ad un bilancio così importante, redatto nel solco delle scelte che il Comune di Rimini sta portando avanti, non può e non deve venire meno il sostegno di tutta la maggioranza”, ribadisce Petitti.

 
Anche il capogruppo del Pd, Marco Agosta (assente, ma sostituito da Allegrini) cerca di riprendere in mano le redini assicurando che il bilancio di previsione è stato frutto di “un lavoro che ha coinvolto i gruppi consiliari di maggioranza fin dalla stesura delle linee di indirizzo dove sono stati condivisi e fissati i pilastri su cui costruire la proposta”. Una proposta che è un “buon risultato complessivo” di cui “tutti i consiglieri di maggioranza devono sentirsi partecipi e garanti. Non è tempo di pensare che ci sia chi si fa carico dell’equilibrio complessivo di bilancio mentre altri si attardano su questioni particolari. Le battaglie dei singoli infatti non devono o meglio non possono far passare in secondo piano quanto si sta facendo attraverso questa impegnativa manovra”.

 
“Qualcuno va indietro come i gamberi, questa maggioranza andrà avanti”, trova così il modo di sdrammatizzare il consigliere Morolli che si auspica un serio confronto tra le forze che sostengono questa amministrazione. “Quanto successo stamane, in commissione, inevitabilmente apre un confronto su un documento di azione politica ed amministrativa come il bilancio. Ma nulla mette in dubbio che presentiamo alla città un bilancio che, nei limiti dei tagli e del ruolo di ‘copri buchi’ per la mancanze dello Stato, propone punti qualificativa per la vita economica e sociale dei riminesi. Si può sempre fare meglio in ogni azione che si intraprende, ma nessun dubbio che si sta cercando di garantire un presente e proporre un futuro a tutta la comunità riminese”.


Dalla minoranza arriva l’analisi di Pazzaglia, secondo il quale “oggi in commissione è accaduto un fatto politico molto significativo”. “Che le opposizioni votassero contro e che i colleghi di maggioranza Galvani e Brunori si astenessero era risaputo. Non era prevista invece la ‘fuga’ all'ultimo minuto del consigliere Pironi che, alla fine dei conti, ha fatto la differenza”. Pironi farebbe bene a fare chiarezza, perché “se le motivazioni di Galvani e Brunori sono risapute, divergenze sulle politiche del welfare, rimangono oscure quelle del collega del Pd e aprano una crepa, vedremo solo nelle prossime ore quanto profonda, nel gruppo consiliare numericamente più importante”. Dalla minoranza quindi un invito al sindaco. “Farebbe bene a recuperare il dissenso qualificato dei colleghi Galvani e Brunori perché, a differenza di altri, stanno facendo una battaglia alla luce del sole. Una battaglia che anche noi condividiamo e che ha come obiettivo l'aumento delle risorse da destinare ai servizi educativi e sociali”.


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